Nell'incontro che si è tenuto stamattina presso la sede della Regione Emilia Romagna, alla presenza di tutte le parti sociali, delle istituzioni locali e regionali, dell'Inps, è stato rinnovato l'accordo per l'utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga. Ne dà notizia la Cgil regionale in una nota. L'accordo, che verrà perfezionato tecnicamente il prossimo 5 settembre dopo un passaggio di chiarimento con il governo, prevede la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori in deroga sino al 31 dicembre 2014.
“Si rende necessario - afferma il sindacato - procedere a un chiarimento con il ministro Poletti in base a quanto previsto dal decreto ministeriale dello scorso 1 agosto, con il quale il governo finanziava la deroga per il 2014 ed in tal senso il tavolo regionale ha condiviso una lettera da inviare immediatamente allo stesso ministro. Il decreto, infatti, limita il ricorso alla deroga, ne depotenzia gli effetti come strumento di tutela sociale e lascia spazio ad interpretazioni restrittive sull'uso dello strumento”.
“Riteniamo comunque importante - osserva la Cgil - avere raggiunto l'intesa odierna perché permette di dare una risposta ai 35.000 lavoratori della nostra regione che sono sospesi dal lavoro che, in caso di assenza dell'accordo, sarebbero restati immediatamente senza lavoro e senza reddito. Resta ancora molto da fare, visto che i finanziamenti del governo sono ancora insufficienti per garantire una concreta copertura economica degli ammortizzatori: ricordiamo che i lavoratori sospesi dal lavoro e collocati in cassa integrazione in deroga stanno attendendo da mesi lo sblocco delle risorse da parte del governo che le sta centellinando, producendo in questo modo una situazione sociale francamente inaccettabile”.
“Così come non è possibile - conclude la nota - che si continui ad affrontare la crisi ed i suoi effetti con risposte sporadiche ed inadeguate rispetto alla portata dei problemi che si presentano. Continuiamo a sostenere che è necessaria un'inversione radicale di rotta, definendo un piano nazionale di investimenti ed una riforma universalistica degli ammortizzatori sociali in grado di accompagnare il lavoro fuori dalla crisi, ricercando le risorse dove stanno, con una redistribuzione della ricchezza che già c’è: in caso contrario continua pagare chi ha sempre pagato ed è certo che prima o poi non c'è coesione sociale che tenga. Chi rimane senza lavoro, senza reddito, senza tutele sociali chiede risposte immediate, in grado di offrirgli la dignità di essere cittadino di un paese che si definisce civile”.
Emilia Romagna, rinnovato accordo su cig in deroga
Cgil: “Risposta ai 35.000 sospesi dal lavoro che sarebbero rimasti senza reddito”
29 agosto 2014 • 00:00