"Abbiamo discusso della legge regionale sul riordino istituzionale, inquadrandola all'interno della normativa nazionale, il disegno di legge di riforma costituzionale, e l'abbiamo collegata al Patto per il lavoro, siglato da organizzazioni sindacali, imprenditoriali e istituzioni locali, cercando di fare proposte di lavoro su questi temi". Così Antonella Raspadori, della Cgil Emilia Romagna, a proposito di 'Riordino istituzionale e Patto per il lavoro', l'iniziativa organizzata dalla Cgil Emilia Romagna, oggi a Bologna, nella sede della Cdl, in via Marconi, 67, cui hanno partecipato Emma Petitti, assessore regionale alle riforme istituzionali; Vincenzo Colla, segretario generale della Cgil Emilia Romagna; Luciano Vandelli, docente universitario; Monica Pagni, della Regione Toscana. Conclusioni del segretario confederale Cgil, Danilo Barbi.  

"Abbiamo parlato della situazione dei dipendenti pubblici in Emilia Romagna – ha detto Raspadori ai microfoni di Work in news, la rubrica di RadioArticolo1 –, partendo da quelli dei Centri per l'impiego, che in tutta Italia sono in condizioni di precarietà, sottolineando una cosa per noi ovvia: se i lavoratori sono in condizioni buone di poter svolgere le loro funzioni, anche i servizi che offrono alla cittadinanza sono migliori". 

"Fra riordino istituzionale e Patto per il lavoro – continua la sindacalista – esiste un trait d'union assai forte: siccome il riordino ha a che fare con l'economia della nostra regione e quindi il Patto per il lavoro vi s'inserisce pienamente, perché modificare, migliorare, far funzionare i servizi pubblici e la pubblica amministrazione, realizzare sinergie, mettere insieme competenze, serve naturalmente alle imprese, ma soprattutto allo sviluppo e alla crescita del territorio nel suo complesso".  

"Sul Patto per il lavoro – conclude l'esponente Cgil –, abbiamo coinvolto e fatto votare centinaia di migliaia di lavoratori della nostra regione, perché vogliamo assumerci la responsabilità, per la nostra parte, di realizzare quel Patto che punta allo sviluppo e alla crescita, alla piena e buona occupazione, rilanciando l'iniziativa pubblica sul territorio. La legge di riordino istituzionale è anch'essa necessaria e utile per far da cornice a tutto questo, per dare il sostegno necessario allo sviluppo del territorio".