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Preso a calci e pugni solo per aver svolto il proprio lavoro: chiedere il biglietto. È solo l’ultimo dei maltrattamenti occorsi ai ferrovieri della Toscana in questi giorni di fine estate. Un’escalation che ha visto diversi episodi di violenza nei confronti dei lavoratori dei treni. “Il fenomeno delle aggressioni al personale ferroviario è diventato un’emergenza che nessuno si può permettere di ignorare” scrivono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti della Toscana, che hanno dichiarato per venerdì 4 settembre uno sciopero di otto ore sull’intero territorio regionale, dalle ore 9 alle 17, di tutti i lavoratori (capitreno, macchinisti, addetti alle biglietterie, all’assistenza e alla protezione aziendale).
A far scattare la protesta sono stati gli ultimi due casi, uno di seguito all’altro. Il primo il 26 agosto alle 18.30 nella stazione di Firenze Santa Maria Novella, dove è stato aggredito un addetto al controllo degli accessi (è stato “preso per il collo e colpito più volte da un viaggiatore straniero” ha spiegato Ferrovie dello Stato). Il secondo il 27 agosto sul treno regionale veloce Pisa-Roma, nei pressi della stazione di Campiglia Marittima (Livorno): il capo treno è stato malmenato da un viaggiatore senza biglietto (secondo la testimonianza della vittima, l’aggressore sarebbe un venditore ambulante straniero). A questi episodi si aggiunge un’altra aggressione, avvenuta a Siena all’inizio agosto, ai danni di un capostazione.
“Da troppo tempo ormai siamo vittime di episodi di violenza che purtroppo non risparmiano neanche i viaggiatori” scrivono in una nota Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti della Toscana. “Invano abbiamo denunciato a più riprese il dilagante senso di degrado e insicurezza che affligge il nostro settore, il nostro luogo di lavoro, il vostro mezzo di trasporto. Per questo chiediamo un ambiente di lavoro sicuro, sia esso un treno o una stazione, dove poter operare in tranquillità” aggiunge il comunicato. “Vogliamo lavorare – concludono i sindacati – senza la paura e con la certezza di tornare dalle nostre famiglie alla sera. Chiediamo di essere messi in condizione di svolgere al meglio il nostro lavoro”.