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Nuovamente in piazza per protestare "contro l'ennesima mancata risposta alle emergenze del settore Afam (Alta formazione artistica e musicale), a partire dal mancato riconoscimento del diritto alla stabilizzazione dei precari del settore". Si tiene oggi (mercoledì 6 dicembre) a Roma, alle ore 14 davanti al ministero dell'Istruzione, un presidio organizzato da Flc Cgil, Cisl Università, Uil Rua e Unams, contro "la scelta della maggioranza che sostiene il governo di eliminare qualsiasi provvedimento finalizzato alla stabilizzazione dei precari, vittime della mancata decretazione del ministero dell’Istruzione che non adempie ai suoi doveri da quasi 20 anni sull’Afam".
I sindacati chiedono l'emanazione di un provvedimento in favore di oltre 2 mila precari, di cui "circa 1.500 docenti con una media di nove anni di servizio, a fronte di un'età media di 50 anni, con un alto profilo artistico e didattico, messo ogni anno al servizio delle istituzioni, e circa 500 precari tra il personale Ata, con un'anzianità di oltre 24 mesi di servizio". Il presidio è solo la prima delle azioni che le organizzazioni sindacali metteranno in atto "se il governo dovesse continuare a ignorare il settore dell'alta formazione artistica e musicale e continuasse a non dare risposte al precariato storico".
Le risorse stanziate per i processi di statizzazione (5 milioni per il 2018, 10 milioni per il 2019 e 35 milioni per il 2020), spiegano i sindacati, “dicono chiaramente che questi processi sono rinviati alla prossima legislatura e alle scelte del prossimo governo, e comunque non vanno nel senso di una risposta alle esigenze”. Flc Cgil, Cisl Università, Uil Rua e Unams chiedono dunque al Parlamento "un atto di responsabilità, con l'approvazione alla Camera dei deputati di un apposito emendamento finalizzato a stabilizzare il personale precario prima dell'avvio delle procedure ordinarie di reclutamento". Sollecitano, inoltre, il governo "a emanare in tempi rapidi il regolamento sul reclutamento" e il ministero dell'Istruzione "a convocare urgentemente le organizzazioni sindacali e a emanare tutti gli atti di propria competenza".