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Giovedì 18 gennaio il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha incontrato nuovamente i vertici dell’azienda Embraco, al termine dell’incontro dei manager della società al ministero del Lavoro. Il tavolo ministeriale con le parti sociali è già convocato per il prossimo 8 febbraio, mentre con i sindacati il prossimo appuntamento è per il 24 gennaio all'Unione industriale di Torino per proseguire il confronto sulla procedura di licenziamento collettivo, così come prevede la legge.
Il ministro ha chiesto a Embraco di sospendere le procedure di licenziamento per i 497 lavoratori del sito di Riva di Chieri, così da consentire la valutazione di possibili iniziative di reindustrializzazione. Calenda - riferiscono le agenzie - lo ha detto al direttore generale di Embraco Europe, Emerson Zappone. Alla società, che ancora la scorsa settimana aveva annunciato ai sindacati la volontà di abbandonare la produzione italiana, il ministro ha anche chiesto di individuare quale potrebbe essere l'intervento economico che potrebbe essere considerato dall'azienda decisivo per il mantenimento dell'attività e dello stabilimento di Riva di Chieri. Una risposta dovrebbe arrivare in tempi brevi: già lunedì prossimo infatti la Embraco potrebbe comunicare una sua decisione definitiva.
Prima dell'incontro con Calenda, la società del gruppo Whirlpool ha incontrato i tecnici del ministero del Lavoro per sondare un eventuale concessione della Cassa integrazione straordinaria. Una eventualità questa che farebbe supporre da parte della azienda, come richiesto dalla legge sugli ammortizzatori sociali, uno stop ai licenziamenti annunciati e la volontà di imboccare una prospettiva diversa. Ora dunque la pausa di riflessione. Lunedì la risposta.
La situazione alla Embraco è critica. L'azienda, infatti, il 15 gennaio ha confermato ai sindacati di voler azzerare la produzione in Italia nel 2018 con la chiusura dello stabilimento di Riva di Chieri (Torino) e i 497 licenziamenti annunciati nelle scorse settimane.
Secondo quanto riferiscono Fim e Fiom di Torino, l'Embraco, che fa parte del gruppo Whirpool, “non intende presentare alcuna 'wish list' al governo e che la decisione di dismettere la produzione in Italia è strategica”. L'incontro di oggi al ministero del Lavoro serve quindi a valutare la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali, a fronte della presentazione di un piano di risanamento sul quale però, dall'ultimo incontro, non sono emersi dettagli.
“Hanno riconfermato l'indisponibilità a continuare l'attività produttiva nemmeno nei volumi da loro stessi più volte dichiarati nei precedenti incontri, sia in sede regionale che in sede ministeriale – hanno detto per la Fiom Lino La Mendola e Ugo Bolognesi –. Ribadiamo la nostra disponibilità a discutere di tutti gli strumenti utili alla rioccupazione dei lavoratori, ma riteniamo prioritario l'impegno di Whirpool Embraco a continuare a produrre nel sito di Chieri e crediamo che il governo debba svolgere un ruolo ancora più incisivo rispetto a quello avuto finora”.
aggiornato alle 19.20