“Il provvedimento che in queste ore il governo sta tentando di far approvare per fermare l'interruzione dell'alimentazione nel drammatico caso di Eluana Englaro, da quanto emerge dalle agenzie di stampa, si scontra con il codice deontologico dei medici”. A dirlo è Massimo Cozza, segretario generale della Fp Cgil Medici.

“Anche nel caso si sostenga
- sottolinea Cozza - contro le evidenze scientifiche, che l'alimentazione e l'idratazione non siano atti terapeutici ma solo ‘sostegno vitale’, c’è comunque un chiaro contrasto con l'articolo 53 del codice deontologico dal titolo eloquente: ‘Rifiuto consapevole di nutrirsi’. Quando c'e' un rifiuto consapevole, accertato nel caso di Eluana dalla magistratura, il medico non deve assumere iniziative costrittive né collaborare a manovre coattive di nutrizione artificiale nei confronti della medesima, pur continuando ad assisterla”.

“Ci auguriamo - conclude Cozza - che in queste ore il Presidente della Repubblica tenga conto di tutte le ragioni civili, costituzionali e deontologiche, prima di acconsentire a un decreto legge che sembra dettato dall'ideologia e dalla morale e non certo dal rispetto dell'autodeterminazione dei cittadini e della professionalità dei medici”.