Il risultato del voto italiano alle elezioni europee conferma una vocazione europeista dell’Italia e il desiderio di radicale cambiamento delle politiche recessive di austerità fin qui adottate dell’Unione europea, e questo per la Cgil è motivo di grande soddisfazione.
L’esito del voto rappresenta un segnale ancora più importante oggi, alla vigilia del semestre di Presidenza italiano della Ue, da cui si attende un’azione forte e incisiva del Governo che convinca l’Unione della necessità di adottare una politica finalmente espansiva, attenta ai bisogni dei ceti popolari, dei lavoratori e dei pensionati.
Quello ottenuto dal Partito Democratico nel voto per le elezione del Parlamento europeo è un risultato straordinario, per molti aspetti storico, che rimette al centro un’idea positiva di Europa e di buona politica, oltremodo importante anche nella lotta contro i tanti, sterili populismi e contro i pericoli di una destra xenofoba che, nel loro complesso, sono purtroppo cresciuti in Europa.
La dimensione e la diffusione territoriale della vittoria del Partito Democratico sono indiscutibili. L’elettorato non solo ha ricompensato le politiche redistributive ed espansive, anche se per ora solo abbozzate, adottate dal governo Renzi in questi primi mesi di governo, ma ha dato una chiara indicazione del verso necessario cui ispirare le politiche economiche e sociali di Bruxelles.
Il voto consegna una sinistra italiana che potrà giocare un ruolo di primaria importanza in Europa. La scelta del Pd di aderire ai socialisti europei è confermata e rafforzata dal risultato elettorale a tal punto da dare al Partito Democratico un peso e un ruolo di primaria grandezza nel PSE. Peso e ruolo che la Cgil auspica sia speso per favorire un dialogo con tutte le forze progressiste e di sinistra, a cominciare da quelle italiane, per cambiare i trattati europei e le politiche comunitarie, in modo da riavvicinare un idea di Europa comunitaria vicina ai bisogni dei cittadini e capace di costruire equità e solidarietà.
Elezioni Ue: Cgil, Italia conferma vocazione europeista
26 maggio 2014 • 00:00