Le lavoratrici e i lavoratori pubblici della Lombardia, dal 5 al 7 marzo, hanno dato vita a un evento democratico eccezionale. Hanno votato per le proprie Rappresentanze sindacali unitarie con percentuali di affluenza alle urne ben oltre il quorum di validità delle elezioni”. Lo dichiara la Cgil Lombardia in un comunicato odierno, sottolinenando che il risultato non era scontato alla vigilia. “Tante erano le sirene di chi voleva mettere in soffitta la democrazia e la partecipazione dei lavoratori pubblici – prosegue la nota –, dopo aver tentato di boicottare fino all’ultimo la scadenza elettorale”.

Solo tra una settimana l’Aran certificherà i dati elettorali, ma si può già dire che alta è stata la partecipazione al voto e che nel complesso le liste della Cgil hanno aumentato i propri consensi rispetto al 2007, andando ben oltre il numero degli iscritti.

“Con lo scrutinio di oggi, 8 marzo – prosegue il comunicato –, si va confermando il ruolo fondamentale nella rappresentanza del lavoro pubblico e dei settori della conoscenza della Cgil. Questo risultato traduce la credibilità che la Cgil si è saputa conquistare in questi duri anni con la propria coerenza, con la caparbietà di continuare a tenere un rapporto ben saldo con i luoghi del lavoro pubblico e con chi in questi luoghi ci lavora, mentre altre organizzazioni sindacali si accomodavano ai tavoli sgangherati e insolenti di un governo che offendeva i lavoratori pubblici e l’intero paese, raggiungendo tassi di impopolarità mai così alti agli occhi del mondo”.

“Dalle donne e dagli uomini delle amministrazioni pubbliche e dei settori della conoscenza – dichiarano Nino Baseotto, Florindo Oliverio, Corrado Barachetti, segretari generali di Cgil, Fp Cgil, Flc Cgil della Lombardia – è venuta, con il voto, anche una forte domanda di cambiamento. Un cambiamento che attraverso il rilancio della contrattazione nazionale e di posto di lavoro dia valore ai servizi di pubblica utilità e ridia dignità al lavoro pubblico. Per aprire una stagione nuova dopo l’oscurantismo brunettiano, assegnando il giusto valore alle tante professionalità presenti che vanno riconosciute. Una stagione che si ponga l’obiettivo di rivalutare le retribuzioni fino ai livelli degli altri paesi europei. E che rimetta al centro il valore dei servizi pubblici per far ripartire il paese”.

“Intanto alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici e dei settori della conoscenza lombardi, ai componenti le commissioni e i seggi elettorali, alle candidate e ai candidati Cgil – conclude la nota – va il nostro grazie per un risultato utile alla democrazia del paese e per l’affermazione dei diritti di tutti: lavoratori e cittadini”.