“Molte ombre e qualche luce. Il voto ci lascia un senso di preoccupazione e timore rispetto al futuro del percorso europeo”, soprattutto riguardo “ai temi che più stanno a cuore a lavoratori e sindacati”. Così Fausto Durante, responsabile del segretariato Europa della Cgil, interpellato da rassegna.it sull’esito elettorale.

“In almeno due terzi dei paesi in cui si è votato - osserva il sindacalista - prevalgono forze legate ai conservatori, cioè i principali responsabili delle politiche di austerità di questi anni. In alcuni paesi si impongono addirittura impostazioni dichiaratamente anti-europee che hanno l’obiettivo di sfasciare la casa comune e la moneta unica, in alcuni casi con venature xenofobe e razziste. Penso a Gran Bretagna, Francia, Danimarca e Ungheria”.

A mandare in Parlamento le istanze della sinistra saranno invece “i paesi oggetto delle ‘cure’ della troika, un fatto largamente prevedibile”, a suo avviso. “La sinistra vince in Irlanda, Grecia, Portogallo e, nelle modalità italiane, con il Pd. Ma l’aspetto dominante - ribadisce - è la vittoria dei conservatori, con un impatto inevitabile nella corsa alla presidenza della Commissione Ue. Ora il favorito è Jean-Claude Juncker, il politico lussemburghese che in questi anni non ha mai appoggiato le richieste dei sindacati europei”.