Gli organismi unitari di Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil, riuniti oggi, 16 novembre, a Roma hanno dato il “via libera” all'ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto del settore elettrico in scadenza il 31 dicembre 2018. Il contratto interessa circa 53.000 lavoratori.

Ora l'ultima parola spetta alle assemblee dei lavoratori, in maniera tale da consentire l'avvio delle trattative - presumibilmente nel mese di gennaio, subito dopo l'assemblea dei quadri e delegati per il varo definitivo - con le associazioni imprenditoriali di riferimento (Elettricità Futura, Utilitalia, Energia Libera, Enel, Gse, Sogin, Terna) alle quali sono già state inoltrate le lettere di disdetta.

È di 155 euro la richiesta di aumento salariale (TEC) dei sindacati per il triennio 1° gennaio 2019 - 31 dicembre 2021, l’incremento è determinato tenendo a riferimento all’accordo interconfederale, siglato con confindustria il 9 marzo scorso, che prevede la conferma dei due livelli di contrattazione, quello nazionale (TEM e TEC) e quello integrativo aziendale.

“A nostro avviso – scrivono i sindacati nell’ipotesi di piattaforma-, il meccanismo individuato in occasione dello scorso rinnovo non è in contraddizione, con i contenuti dell’accordo interconfederale, sottoscritto a marzo 2018 e contiene anche sufficienti elementi di garanzia in fase di verifica. È nostra intenzione – si legge nel documento - riconfermare tale meccanismo. Riteniamo quindi opportuno fare una richiesta economica complessiva in cifra sia per quanto riguarda il TEM che per quanto attiene al TEC pari a 155 Euro”.

Ovviamente la parte economica dovrà tener conto della produttività e della ricchezza presente nel settore, in piena sintonia con gli accordi interconfederali in materia. Sul versante del welfare contrattuale i sindacati chiedono il rafforzamento della previdenza integrativa, e un’applicazione contrattuale che comprenda le tante aziende che producono, distribuiscono e commercializzano energia. Ma anche una nuova classificazione più definita dei mestieri emersi e che potranno crearsi, politiche sugli orari di lavoro più rispettose dei tempi di vita delle persone e del necessario riposo e una reperibilità che non può più ammettere turnazioni inferiori all’uno su quattro.

Emerge poi nel documento la necessità di nuove politiche sulla sicurezza che tengano conto degli incidenti accaduti in questi anni, uno sviluppo della solidarietà di settore unita a nuovi strumenti a difesa dell’occupazione, una formazione indirizzata ai nuovi mestieri e alla piena occupabilità.

Ora la parola passa ai lavoratori che nelle assemblee dovranno esprimere il loro giudizio sulla piattaforma.