La discussione su Electrolux, “non deve partire dal costo del lavoro, ma da un serio piano industriale”. Lo dice il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato in un colloquio con il Gazzettino, ripreso dall'Ansa. Per il ministro “nei prossimi giorni sarà determinante stabilire come l'azienda intenda posizionare i propri elettrodomestici sul mercato mondiale, cioè come si adopererà per renderli competitivi, anche spostandoli su una fascia più alta che consenta di vincere la battaglia sui mercati esteri, battendo sulla qualità la concorrenza asiatica”.

In merito ai salari, il ministro afferma che “non è un problema del governo. In alcune realtà sono stati fatti degli accordi di solidarietà tra sindacati e aziende. Il governo usa la cassa integrazione per sostenere i lavoratori utilizzati con un orario ridotto”. Zanonato dice no all'ipotesi di un intervento pubblico, magari attraverso la Cdp.

“Se un'azienda è fuori mercato e vende soltanto perché è sovvenzionata e non perché è competitiva, i suoi problemi non si risolvono”, spiega. “L'Europa è rigorosa nell'escludere l'aiuto di Stato”.

Quanto alla richiesta del governatore Luca Zaia di far intervenire Veneto Sviluppo, “se la Regione su alcuni filoni è in grado di dare una mano si tratta indubbiamente di un elemento positivo e su questo ha fatto una proposta precisa anche Debora Serracchiani. Ma ripeto: deve essere ben chiaro che né lo Stato, né la Regione stessa possono erogare contributi che si configurino come aiuti di Stato”, afferma Zanonato.

“Il governo lagunare potrebbe fare la sua parte, che comunque potrebbe essere molto importante, partendo da un altro ragionamento e cioé quello di favorire processi di riconversione che portino sempre al medesimo traguardo: rendere competitiva l'Electrolux”.