“Il colpo di mano del governo contro l’editoria cooperativa è stato sventato. Il problema viene rinviato di due anni, un tempo sufficiente per affrontare con serenità e efficacia il tema di una riforma seria dell’editoria che continua a essere sollecitata da Mediacoop”. Questo il commento del presidente di Mediacoop, Lelio Grassucci, in una dichiarazione rilasciata a rassegna.it in merito alla decisione maturata in Commissione bilancio alla Camera, che dà due anni d’ossigeno ai giornali editi dalle cooperative di giornalisti.

Si tratta di un risultato importante, prosegue Grassucci, ma “è anche la decisione di ricondurre la discussione sul nuovo regolamento alla giusta sede parlamentare, come abbiamo richiesto con un’insistenza alla fine premiata”. Si potranno così approfondire gli aspetti poco chiari e quelli non condivisibili del provvedimento del quale Mediacoop già aveva chiesto che venissero sottolineati con maggiore nettezza gli elementi di bonifica del settore e di cancellazione degli abusi perpetrati dalle false cooperative.

Soddisfazione viene espressa anche da Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil con delega all’informazione, che aveva chiesto “il ripristino del diritto soggettivo” come misura di trasparenza e certezza in un settore delicato della vita pubblica del paese. “Il governo è stato smentito –commenta a caldo Fammoni – e il voto della commissione bilancio riapre una discussione che si era voluto, come sta accadendo troppo spesso e non solo nel settore dell’editoria, frettolosamente archiviare”. “Dopo la prova di forza – aggiunge Fammoni – è arrivata l’ora del confronto serio, delle proposte per una riforma vera, da condividere prima di tutto con il mondo dell’editoria e del giornalismo che vuole riformare. La Cgil non si sottrarrà alla discussione e al dovere della proposta per gli interessi e i valori che rappresenta”.

Giornali, stop ai tagli per le cooperative