Si terrà mercoledì prossimo, 30 ottobre, l’assemblea unitaria dell’editoria cooperativa non profit di idee e di testimonianza, promossa da Aci-Comunicazione, File, Fisc, Fnsi, Slc-Cgil, Uspi, Art.21, "per rappresentare la situazione di grave precarietà in cui versa questo settore dell’informazione e richiamare l’attenzione del Parlamento e del Governo sulla sua sopravvivenza". Appuntamento alle ore 10 presso la sala della Mercede di Palazzo Marini, in via della Mercede 55. 

Scrivono i promotori: "Se, infatti, quanto previsto nella legge di Stabilità rappresenta un segnale importante di attenzione a un settore in piena crisi e conferma la condivisione del progetto di intervento, proposto dal sottosegretario Legnini, tuttavia non possiamo non dichiarare il nostro disappunto per il mancato rifinanziamento del Fondo per i contributi diretti. Questo Fondo ha, attualmente, una dotazione che è meno della metà del necessario per fronteggiare i fabbisogni, nonostante la loro contrazione dovuta alla ridefinizione dei costi ammissibili introdotta dal nuovo Regolamento e gli interventi di profonda ristrutturazione attivati da tutte le imprese del settore".

Si tratta, prosegue il comunicato, "di una necessità di integrazione nota e condivisa: il Progetto di intervento proposto dal sottosegretario Legnini la prevede specificatamente. E ne era consapevole anche il Parlamento, che nella risoluzione approvata dalla 1a Commissione Affari Costituzionali del Senato ne invocava il rifinanziamento all’unanimità. Alla luce di queste condivisioni e della disponibilità dichiarata dal presidente del Consiglio Letta e dal ministro Saccomanni, chiediamo che, nel confronto parlamentare, si provveda ad un 'adeguato rifinanziamento' come sostenuto dallo stesso sottosegretario Legnini".

Anche se i 'contributi diretti' concorrono in modo sempre più modesto agli equilibri aziendali, "è pur vero che senza, o al livello in cui attualmente si assestano, non sono sufficienti a garantire la continuità di queste testate che rappresentano un modo profondamente diverso di produrre informazione basandosi sull’autogestione e sull’autocapitalizzazione delle imprese. Sono testate che, con la loro presenza, nazionale e locale, contribuiscono ad accrescere il confronto e la ricchezza dell’informazione. Il pluralismo non è un dato, è un processo che si realizza con la molteplicità dei punti di vista e, quindi, la molteplicità degli editori e delle loro motivazioni. La conservazione di un’editoria pura, non legata ad altri interessi, è, dunque, una condizione non solo meritevole di sostegno, ma vitale per la democrazia".