“Riteniamo essenziale ripristinare il 'diritto soggettivo' dei giornali di idee a continuare a essere diffusi e letti. Chiediamo che sia ripristinata la garanzia che lo Stato destini risorse certe a garantire il pluralismo dell'informazione, ritornando al regime di contributo fisso cosi' come richiesto dalla Fnsi'. A dirlo è il Coordinamento nazionale dei Comitati di redazione dei 'giornali di partito e di idee', riunito oggi a Roma nella sede della Fnsi, in relazione al nuovo regolamento in materia di contributi all'editoria.
'E' opportuno - prosegue la nota - che vengano individuati nuovi criteri per impedire finanziamenti ad attivita' editoriali fasulle, ma l'attuale proposta del governo, affidando al ministero dell'Economia il compito di stabilire di anno in anno le risorse eventualmente disponibili e da destinare all'editoria, minaccia la sopravvivenza stessa dei giornali di partito, di idee, espressione delle cooperative no-profit, delle voci comunitarie e delle minoranze linguistiche. Tale meccanismo, suscettibile di contrasto con la Carta costituzionale, sara' inoltre applicato retroattivamente, ovvero a valere sulle provvidenze del 2008, pregiudicando l'equilibrio economico e la sopravvivenza di decine di testate'.
Il coordinamento 'prende atto positivamente della disponibilita' manifestata dal sottosegretario Paolo Bonaiuti a raccogliere le osservazioni delle parti sociali e di tutti gli attori interessati alla riforma dell'editoria. A tale fine chiede un incontro urgente per apportare le modifiche necessarie'. Intanto la Fnsi e il Coordinamento nazionale dei Comitati di redazione dei 'giornali di partito e di idee' hanno indetto una conferenza stampa per dopodomani giovedi' 2 ottobre alle ore 12 nella sala stampa della Camera.
Editoria, troppi giornali rischiano di chiudere