La crisi economica rende indispensabile un taglio alla spesa pubblica in tutti i settori del bilancio dello Stato. Partendo da questa considerazione, Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all’editoria, ha sottolineato, nel suo intervento all’assemblea dell’editoria cooperativa, no profit e di partito, che comunque il governo ha confermato quasi al 100% il contributo per il 2010 da erogare alla fine del 2011.
Il problema riguarda il futuro, rispetto al quale Bonaiuti ha annunciato un passo dell’esecutivo presso la commissione Cultura della Camera e la convocazione entro 40 giorni di tutti i soggetti interessati al problema dei contributi. Il governo non pensa più alla convocazione di stati generali e, di conseguenza, a una proposta organica di riforma dell’editoria, che avrebbe tempi troppo lunghi.
Bonaiuti ha annunciato di aver già attivato la Guardia di finanza e l’Agcom per i controlli sulle testate che ricevono i contributi e ha ipotizzato una soluzione per le tariffe postali agevolate. Per il prossimo anno il governo pensa che la gravità della situazione dei conti pubblici renda necessari i tagli ai contributi, ma in una chiave che renda trasparenti i contributi stessi: Bonaiuti ha indicato dieci punti di intervento, tra i quali la revisione delle erogazioni pubbliche, con la riduzione della platea dei soggetti, parametrata ai diritti soggettivi, ai livelli occupazionali e alle vendite effettive.
Per le cooperative – ha aggiunto – il contributo andrà commisurato al numero delle copie vendute. Il sottosegretario ha anche ipotizzato la reintroduzione del credito agevolato finalizzato all’innovazione e forme di incentivi per i giornali online legate anche queste all’occupazione e alla lotta al precariato. Infine, Bonaiuti ha annunciato un intervento per facilitare l’accesso alla pubblicità istituzionale e l’istituzione di fondi per garantire continuità degli ammortizzatori sociali per le aziende in crisi.
Editoria: Bonaiuti, crisi impone tagli in tutti settori
Il governo non pensa più alla convocazione di stati generali e, di conseguenza, a una proposta organica di riforma che avrebbe tempi troppo lunghi. Entro 40 giorni convocati tutte le parti interessate
28 settembre 2011 • 00:00