MONTESILVANO (Pescara) - Sono quasi 30mila i lavoratori che nel settore del restauro sono esposti a gravi rischi occupazionali. “Un enorme numero di professionisti - spiega Serena Morello, delegata Fillea Cgil, durante il congresso nazionale della sigla di categoria - che con le nuove regole scritte nel decreto ministeriale numero 52, licenziato pochi mesi fa dal ministro Bondi, si trovano nelle condizioni di non vedersi riconosciuta la professionalità maturata negli anni. Senza questo riconoscimento - aggiunge la sindacalista - sarà difficile trovarsi riconfermati i contratti di lavoro, che anche se a tempo indeterminato potrebbero essere interrotti con giustificata causa”.

Quella descritta dalla Morello, ma anche dai tanti lavoratori del settore del restauro presenti al congresso della Fillea, è una situazione potenzialmente esplosiva. La richiesta avanzata dal sindacato degli edili della Cgil è che venga aperto, al più presto, un tavolo con il ministero dei Beni Culturali, nel quale si trovi un accordo per riscrivere delle regole che sappiano sia dare ordine al settore che includere le decine di migliaia di professionisti che oggi operano come restauratori. Lavoratori che valorizzano e rendono fruibile, con la loro incessante opera, l'inestimabile patrimonio culturale del nostro paese, generando un indotto immenso, basti pensare ai milioni di turisti che ogni anno visitano il nostro paese per ammirare opere conservate grazie al loro lavoro.