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È stato siglato mercoledì 28 ottobre, nella sede aziendale di Roma Ostiense, il primo contratto integrativo di Eataly, tra la direzione aziendale (rappresentata dall'amministratore delegato Francesco Farinetti) e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs. L’intesa, firmata a dieci mesi dall’avvio del negoziato, arriva a ridosso della chiusura dell’Expo 2015, obiettivo che le parti si erano prefissate nell’intento di inaugurare una nuova fase della vita aziendale «che avrà nella gestione e nell’accrescimento delle competenze professionali dei dipendenti e nella compiuta declinazione dei valori aziendali in relazione all’occupazione, gli obiettivi principali». Ed è proprio il capitale umano la vera forza di questa impresa nata nel 2007, oggi presente in Italia con 14 punti vendita ed oltre 1890 addetti prevalentemente giovani.
L’intesa, valida dal 1° novembre 2015 al 30 ottobre 2018, afferma pienamente il valore delle relazioni sindacali a tutti i livelli «nell’ottica di accrescere i processi di partecipazione delle lavoratrici in forza e futuri, alle strategie di sviluppo, ai valori aziendali, e più in generale all’esperienza formativa del lavoro in azienda».
Un «risultato importante - commenta la Filcams - che premia l'impegno delle organizzazioni sindacali, dei giovani delegati e la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori». «Siamo molto soddisfatti per il risultato raggiunto», ha affermato Cristian Sesena segretario nazionale della Filcams Cgil, «un’intesa innovativa, acquisitiva e sfidante, in un periodo difficile per gran parte delle aziende», ma soprattutto, prosegue Sesena «l’accordo premia la caparbietà della Filcams e dimostra l’importanza delle relazioni sindacali per le aziende e per i giovani lavoratori».
Le novità dell'accordo
Viene istituito un compiuto sistema di relazioni sindacali articolato a livello nazionale e di punto di vendita.
Per le nuove aperture Eataly definirà intese preventive con le organizzazioni sindacali per definire gli organici e limitare l'utilizzo di lavoro precario.
Vengono normati istituti importanti come la salute e sicurezza, l'orario e l'organizzazione del lavoro che saranno costante oggetto di confronto fra le parti. L'orario settimanale verrà costruito privilegiando le esigenze di conciliazione delle lavoratrici e dei lavoratori.
I primi 3 giorni di carenza malattia e infortunio saranno sempre retribuiti. Nel corso della vigenza si lavorerà su mansioni e livelli di inquadramento; questi ultimi però dalla data della sigla conosceranno subito immediati adeguamenti.
Assai innovativo il capitolo riguardante il welfare. In occasione della nascita di un figlio verrà riconosciuto un buono spesa di euro 300, un altro buono (dell'importo di 200 euro) verrà erogato anche in occasione del matrimonio.
I diritti degli addetti che contraggono matrimonio sono estesi alle coppie di fatto eterosessuali ed omosessuali, inclusi i permessi per assistenza in caso di gravi motivi e decesso.
L'accordo prevede inoltre l'introduzione di 16 ore di permesso retribuito per l'inserimento dei bambini all'asilo nido.
Vengono inoltre stanziati 300mila euro nell'arco della vigenza, per iniziative inerenti il benessere e i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori che saranno oggetto di una ricerca nei prossimi mesi alla fine della quale le parti definiranno un protocollo di interventi mirati.
Infine entro sei mesi dalla sigla, Eataly e le Organizzazioni Sindacali definiranno un premio annuale su criteri di produttività, qualità e equità.
Di particolare interesse in un contesto che vede il contratto nazionale non rinnovato da due anni e mezzo, l'impegno dell'azienda a confrontarsi con le organizzazioni sindacali nazionali e a eventualmente definire per il futuro compensazioni salariali.
La parola ora passa alle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori che dovranno esprimersi sui contenuti dell'ipotesi raggiunta.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil esprimono «grande soddisfazione per un risultato davvero oltre le aspettative. Con Eataly si è definita un'intesa fortemente innovativa, come del resto anche la piattaforma rivendicativa ha rappresentato un elemento di forte discontinuità rispetto alle modalità classiche di formulare richieste di natura sindacale».