Filcams, Fisascat e Uiltucs dell'Emilia Romagna hanno proclamato, in occasione delle festività pasquali, uno sciopero per il giorno 1° aprile 2018 e astensione dal lavoro per il 2 aprile. INVITANDO i lavoratori del commercio e gli addetti di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali AD ADERIRE ASTENENDOSI DAL LAVORO NELLE FESTIVITA'!
“La disponibilità al lavoro festivo è una scelta libera e autonoma di lavoratrici e lavoratori. Recenti sentenze confermano questa nostra impostazione, secondo la quale il datore di lavoro non può imporre al dipendente di lavorare in una giornata festiva e definisce illegittima l'eventuale sanzione disciplinare a punizione del rifiuto al lavoro festivo, se non vi sia stato preventivamente un assenso di quest’ultimo”, scrivono in una nota.
Come noto, la liberalizzazione degli orari introdotta nel 2011 con il Decreto “Salva Italia” ha eliminato ogni vincolo e regola in materia di orari commerciali, “nel totale disinteresse degli effetti negativi prodotti su milioni di persone, in prevalenza donne, e sulle loro famiglie”, denunciano i sindacati.
“La discussione nell’ultima legislatura si è fermata alla X Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato, con un articolato normativo che se da una parte permetteva agli enti locali e alle parti sociali di ridiscutere di orari di apertura degli esercizi commerciali nei territori, dall’altra, non ponendo vincoli, se non la chiusura in sole 6 festività, sostanzialmente non risolveva il problema. È necessario che la discussione in Parlamento si riattivi per una nuova regolamentazione delle aperture commerciali”, continua il comunicato.
Le liberalizzazioni, per i sindacati, “sono sbagliate, non aiutano la crescita economica, non creano nuova occupazione, producono dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti ad orari ben poco concilianti con le necessità di riposo”.
I sindacati ricordano infine ai lavoratori che “sulla base delle norme contrattuali vigenti, e alla luce delle recenti sentenze della Cassazione, potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione”.