"Le notizie che giungono da Madrid, circa la sentenza di assoluzione degli otto lavoratori di Airbus, processati per aver partecipato a un picchetto, in occasione di uno sciopero generale nel 2010, e per questo oggetto di una richiesta di condanna a otto anni e tre mesi di carcere per ciascuno, ci riempiono di gioia e di soddisfazione". Così Fausto Durante, responsabile Area politiche europee e internazionali della Cgil.
"Il tribunale ha stabilito che non vi era alcuna prova del coinvolgimento diretto degli accusati, nei disordini verificatisi in occasione della giornata di sciopero. I nomi degli otto lavoratori, peraltro, erano stati raccolti dalla polizia solo nell'ambito dei membri del consiglio di fabbrica di Airbus di Getafe. Ciò testimonia come l'intero processo, basato su un capo d'accusa relativo a un comma del codice penale risalente al periodo della dittatura franchista, avesse un chiaro intento politico, volto a scoraggiare lavoratori e delegati sindacali dal partecipare alle iniziative di lotta e di mobilitazione e, più in generale, a indebolire la resistenza del sindacato spagnolo nel contrasto alle scelte economiche e sociali, improntate all'austerità e alla diminuzione dei diritti sociali, a partire dal diritto di sciopero", prosegue il dirigente sindacale.
La Cgil, che già il 19 gennaio scorso aveva partecipato a una iniziativa dei sindacati spagnoli a Madrid, indetta in solidarietà con i lavoratori di Airbus e con gli oltre 300 sindacalisti spagnoli inquisiti e in attesa di processo per la loro attività sindacale, esprime la propria soddisfazione per la sentenza odierna, e conferma la volontà di continuare a partecipare a tutte le iniziative che, nell'ambito di una più generale campagna sui diritti sindacali in Europa, recentemente lanciata dalla Confedrazione europea dei sindacati, mirano a salvaguardare i diritti all'iniziativa sindacale e al rispetto di quel fondamentale diritto di cittadinanza che è il diritto allo sciopero", conclude l'esponente della confederazione.