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"Esprimiamo grande preoccupazione per le dichiarazioni della ministra della Salute Beatrice Lorenzin, contraria alle assunzioni di due medici non obiettori presso l’ospedale San Camillo di Roma per l’attuazione della legge 194". Così, in una nota, il Coordinamento donne della Cgil di Roma e del Lazio.
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"L’applicazione della legge 194 - continua la nota - trova difficoltà di attuazione per la mancanza di personale medico dedicato. Nella nostra regione i medici obiettori rappresentano il 78% dell’organico del settore ed è per questo motivo che la Regione Lazio ha scelto di assumere due medici non obiettori, come specificato nel bando, da collocare nel servizio di interruzione di gravidanza. Qui è in gioco la libertà di scelta delle donne. Rileviamo, tra l'altro, che il Comitato dei diritti sociali del Consiglio d’Europa lo scorso anno ha invitato il ministero della Salute italiano a dare piena attuazione alla legge, sottolineando anche le pesanti discriminazioni professionali tra medici obiettori e non obiettori".
"Le assunzioni dei due medici del San Camillo, che abbiamo accolto con favore, non potranno comunque che essere un primo passo verso la piena attuazione della 194 nella nostra regione – conclude la nota –. Siamo convinte che le assunzioni dei medici non obiettori dovranno essere previste in tutte le strutture ospedaliere in cui l’obiezione di coscienza impedisce l’applicazione della legge sull’interruzione volontaria della gravidanza".