Si è tenuta ieri una prima e straordinaria giornata di mobilitazione del personale della Fondazione Don Carlo Gnocchi per dire no alla disdetta unilaterale del CCNL. Nelle assemblee e nei presidi che si sono tenuti in Toscana e in tutta Italia gli oltre 5000 lavoratori della riabilitazione hanno ribadito il loro no all'intenzione della Fondazione di fare cassa ancora una volta sulle loro spalle.
“In questi due anni dall'accordo sottoscritto nel 2013 – hanno dichiarato Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl –, i lavoratori hanno già offerto un prezioso contributo al risanamento finanziario dell'ente, garantendo prestazioni e orari ben oltre i limiti delle previsioni contrattuali. Pertanto, appare sorprendente che la Fondazione voglia ricorrere di nuovo a un intervento sul personale disdettando un ccnl fermo, tra l'altro, ancora al 2009”. Per le tre sigle, "la Fondazione deve uscire dalla crisi attraverso una politica di risanamento che punti a un'attenta riorganizzazione aziendale e dei servizi, nell'ambito della quale i lavoratori devono rappresentare una risorsa, non un costo da tagliare".
E' per questo che, stante la mancata revoca da parte della Fondazione alla disdetta del ccnl annunciata lo scorso 6 ottobre, i sindacati hanno dato formale e immediata disdetta dell'accordo nazionale sottoscritto il 5 luglio 2013, e degli accordi di polo a suo tempo sottoscritti. Al termine della giornata di mobilitazione, le tre organizzazioni hanno confermato la prosecuzione dello stato di agitazione fino a che la Fondazione non avrà ritirato la disdetta del ccnl e assicurato la tenuto dei livelli occupazionali.