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Si è conclusa oggi, 21 ottobre, una prima e straordinaria giornata di mobilitazione del personale della Fondazione Don Carlo Gnocchi per dire no alla disdetta unilaterale del CCNL. Nelle assemblee e nei presidi che si sono tenuti in tutta Italia - fanno sapere Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che hanno organizzato la mobilitazione - gli oltre 5.000 lavoratori della riabilitazione hanno ribadito il loro no all’intenzione della Fondazione di fare cassa ancora una volta sulle loro spalle.
“I lavoratori - scrivono i sindacati in una nota - in questi due anni dall’Accordo sottoscritto nel 2013, hanno già offerto un prezioso contributo al risanamento finanziario dell’Ente garantendo prestazioni e orari ben oltre i limiti delle previsioni contrattuali; appare pertanto sorprendente che la Fondazione voglia ricorrere nuovamente ad un intervento sul personale disdettando un CCNL fermo tra l’altro ancora al 2009”.
Per Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, la Fondazione deve uscire dalla crisi "attraverso una politica di risanamento che punti ad un’attenta riorganizzazione aziendale e dei servizi nell’ambito della quale i lavoratori devono rappresentare una risorsa e non un costo da tagliare".
E’ per questo che ieri i tre sindacati di categoria, stante la mancata revoca da parte della Fondazione alla disdetta del CCNL annunciata lo scorso 6 ottobre, hanno dato formale ed immediata disdetta dell’accordo nazionale sottoscritto il 5 luglio 2013 ed hanno invitato i propri responsabili regionali a disdettare, a loro volta, gli accordi di polo a suo tempo sottoscritti.
Al termine della giornata odierna di mobilitazione, le tre organizzazioni sindacali hanno confermato la prosecuzione dello stato di agitazione fino a che la Fondazione non avrà ritirato la disdetta del CCNL e assicurato la tenuta dei livelli occupazionali.