“Confermiamo il giudizio sostanzialmente negativo che avevamo già espresso sul provvedimento che sotto il profilo della precarizzazione è peggiorativo rispetto alla normativa precedente”, così la Cgil, attraverso il coordinatore dell'area welfare Nicola Marongiu, commenta l'approvazione del Dl lavoro.
Tre i punti principali che la Cgil critica: la a-causalità nei contratti a termine estesi a 36 mesi, “che non risulta mitigata dalla riduzione da 8 a 5 delle proroghe”osserva Marongiu; la trasformazione del previsto obbligo di assunzione in una sanzione pecuniaria nel caso di sforamento del tetto del 20% nel ricorso ai contratti temporanei; e, sull'apprendistato, l'innalzamento della dimensione aziendale alle imprese con più di 50 dipendenti – nella prima versione del Dl erano 30-, per far scattare l'obbligo di assunzione del 20% degli apprendisti.
“Per tutte questi aspetti, per la scelta dello strumento del decreto incoerente con il progetto di legge delega, non possiamo che esprimere un giudizio negativo sul provvedimento”, conclude Marongiu.
Dl lavoro, Cgil conferma giudizio negativo
15 maggio 2014 • 00:00