Delusione, ma anche aspettative non ancora del tutto esaurite: è questa la reazione di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici rispetto al cosiddetto “decreto incentivi” varato oggi (19 marzo) dal Consiglio dei ministri. “Siamo consapevoli della scarsità di risorse disponibili - chiarisce il presidente Stefano Pileri – ma francamente ci aspettavamo una misura che contenesse un primo nucleo di exit strategy dalla crisi, invece ci si è indirizzati, ancora una volta, verso provvedimenti tampone o comunque dal respiro corto. Alcuni di questi sono necessari per affrontare situazioni di emergenza, altri sono senz’altro apprezzabili per la novità positiva che rappresentano, come il bonus destinato ai giovani per accedere a internet veloce, ma temiamo che con misure di questa natura si riuscirà a seminare ben poco sulla strada della crescita economica”. E’ quanto si apprende in una nota dell’Agi.

Nel lungo iter di gestazione del decreto
, Csit ha avuto modo di presentare al governo una serie di proposte di stimolo per l’Ict: “Ci siamo sforzati di offrire un contributo concreto e realistico per aumentare il potenziale di crescita del paese - precisa Pileri- obiettivo che non può essere perseguito senza la ripresa degli investimenti nell’innovazione Ict e senza un programma concreto di infrastrutture per la banda larga. Ora, dopo gli interventi per far ripartire i consumi in settori manifatturieri in crisi, sarebbe opportuna la messa in campo di una politica strutturale per stimolare i settori dell’innovazione. Che non vuol dire mettere immediatamente mano al portafoglio pubblico. Si può considerare una partenza con riforme a costo zero, come la liberalizzazione dei servizi di
rilevanza economica, la limitazione dell’in house e l’aumento degli spazi di concorrenza, la semplificazione delle procedure amministrative, l’utilizzo più efficace delle risorse già disponibili, la razionalizzazione e qualificazione della spesa pubblica. Riforme destinate che farebbero da volano allo sviluppo di nuovi mercati legati ai processi di modernizzazione del paese, in cui sono cruciali le innovazioni organizzative e Ict”.