Brutte sorprese nell'era Marchionne

 

Luciano Gallino è professore emerito di Sociologia all’Università di Torino ed esperto di relazioni sindacali.

Rassegna Professore, le notizie che giungono da Pomigliano ci dicono che la Fiat, mentre tenta di rilanciare lo stabilimento, sta imponendo un sistema di relazioni sindacali molto duro.

Gallino La Fiat ha sempre avuto un’organizzazione del lavoro molto burocratica e militaresca. Ma quello che succede a Pomigliano è un passo indietro, con sistemi che ricordano altri tempi. Una brutta sorpresa nell’era Marchionne. A Mirafiori le relazioni sindacali oggi sono più avanzate e i risultati produttivi si sono dimostrati migliori che in passato.

Rassegna Gli aumenti d’efficienza e della qualità passano necessariamente per una riduzione dei diritti dei lavoratori?

Gallino Direi proprio di no. In generale, nell’industria dell’auto, sottoposta a una concorrenza mondiale intensa, le pressioni sui tempi di produzione e sull’organizzazione sono molto forti. In Europa, però, si è compreso che la partecipazione dei lavoratori aumenta la qualità. L’esempio di diverse aziende tedesche è lampante: hanno saputo migliorare l’efficienza, coinvolgendo maggiormente i sindacati.

Rassegna Può funzionare un sistema come il Wcm di fronte a un atteggiamento aziendale che si presenta più repressivo che collaborativo?

Gallino La risposta è implicita nella domanda. Un lavoratore coinvolto nel processo può indicare difetti, guasti, malfunzionamenti. L’esperienza della Toyota ci dice che lavoratori che collaborano agendo punto per punto sulle linee, danno il vantaggio di avere vetture affidabili, senza aspettare che i difetti di produzione vengano rilevati a fine linea. Il Wcm è anche il coinvolgimento di tutti i livelli aziendali.

Rassegna Lo scorso 1° gennaio, quadri e dirigenti della Fiom si sono riuniti in fabbrica per elaborare proposte sull’organizzazione del lavoro e rispondere all’atteggiamento ostile dell’azienda.

Gallino Gli operai hanno riconosciuto l’importanza del piano di Marchionne e sollecitato l’azienda in direzione del suo rispetto. Il sindacato fa bene ad assumere un atteggiamento propositivo, nonostante le chiusure della Fiat. Altrimenti, il rischio è di combattere una battaglia difensiva e di sostanziale retroguardia.