“L’ennesima sentenza di condanna per la violazione di diritti umani da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo dimostra che il nostro Paese, nonostante alcuni importanti passi avanti, ha una lunga strada da fare sul terreno dei diritti, dell’uguaglianza e della civiltà”. Così Maria Gigliola Toniollo, responsabile Ufficio nuovi diritti della Cgil nazionale, commenta la sentenza della Cedu, che condanna l'Italia per il mancato riconoscimento legale dei matrimoni di persone dello stesso sesso contratti all'estero, prima dell'approvazione della legge italiana sulle Unioni Civili.
“Da tempo – ricorda la sindacalista –, la Cgil si batte per equiparare i diritti di tutte le famiglie, attraverso le proprie iniziative e i diversi gradi della contrattazione. Ma dopo le rare, importantissime conquiste in campo sociale e giuridico in Italia, ancora una volta la Corte di Strasburgo dimostra quanto il lavoro da fare, a garanzia dell'uguaglianza fra persone, sia ancora urgente, necessario e di fondamentale importanza”.