Mobilitazione dei lavoratori civili della Difesa oggi con presidi a Roma e in tutte le maggiori sedi in Italia. A motivare la protesta, spiegano i sindacati Fp Cgil, Uil Pa, Flp e Confsal Unsa, "è la gestione autoritaria e prepotente del direttore generale del personale civile, che interpreta il proprio ruolo tentando costantemente di delegittimare il sistema delle relazioni sindacali per eludere le prerogative delle rappresentanze del personale, sancìte dalle vigenti norme contrattuali e di legge”.
Per quattro sigle, il direttore generale del personale civile del dicastero guidato dalla ministra Federica Pinotti “non si preoccupa del buon andamento dell’amministrazione a lui affidata, della qualità e dignità del lavoro che le donne e gli uomini garantiscono quotidianamente nei luoghi di lavoro, attraverso il rispetto delle norme e delle intese sindacali”.
Si imputa “un'interpretazione rigida, restrittiva e unilaterale delle norme in vigore, che si sostanzia poi nell’emissione di circolari inadeguate e fuorvianti che danneggiano il personale dipendente; i diritti negati, come pure i tempi esagerati di pubblicazione delle graduatorie degli sviluppi economici 2016 e il gravissimo ritardo accumulato nel pagamento degli arretrati e degli adeguamenti salariali; l’unilaterale modifica dell’accordo Fua 2017, operata in applicazione del taglio alle progressioni economiche deciso dal dipartimento della funzione pubblica senza ascoltare le organizzazioni sindacali del personale e molto altro ancora”.
Per le organizzazioni sindacali, “il personale civile della Difesa merita di essere valorizzato per il servizio reso all’istituzione e al paese e non penalizzato dal direttore generale del personale, al netto delle valutazioni di ordine legale che stiamo comunque compiendo, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori civili della difesa”.