“Spending review? Mi pare che nessuno sappia realmente di che cosa stiamo parlando. Leggiamo di blocco delle tredicesime, di 2 euro in meno per i ‘buoni pasto’, ma a parte gli allarmismi e alcune proposte di razionalizzazioni all'interno dei singoli ministeri siamo davanti a quella che definisco una campagna terroristica in cui si crea vero e proprio terrore sulla pelle dei lavoratori pubblici su cosa potrà capitare loro. Ormai ci siamo abituati: quando i grandi giornali ti martellano per settimane sui tagli, poi questi puntualmente si materializzano. È successo così con i fannulloni con Brunetta che sfruttò la campagna mediatica e così accadrà per la spending review e i tagli agli statali”. Rossana Dettori, intervistata da L’Unità, accusa il governo.

“Nell'intesa del 3 maggio, sottoscritta il 10, si parlava di mobilità concordate con le amministrazioni – spiega il segretario generale della Fp Cgil –. Quell'accordo è morto perché il ministro non l'ha mai portato in Consiglio dei ministri: una cosa inaccettabile. Riesumare Brunetta è un errore pazzesco, anche perché lui ha già fatto un taglio del 10 per cento delle piante organiche che molte amministra- zioni hanno già adottato. Parlare di un ulteriore taglio del 20 per cento per i dirigenti e del 10% per il personale significa che intere strutture (ospedali. Servizi sociali, asili) non saranno più in grado di funzionare. E in più in questo modo torniamo ai tagli lineari di Tremonti, che questo governo si era impegnato a non adottare, e non alla revisione della spesa”.

Lunedì, al governo, i sindacati chiederanno di “smentire le parole del viceministro Grilli che vuole ridurre ‘il perimetro pubblico’ e favorire i privati. Chiederemo di tagliare il miliardo e mezzo di consulenze e di aprire un confronto con noi su come tagliare le spese”. Se non verranno ascoltati, “Unitariamente – sottolinea Dettori –, e questo è un valore riconquistato importantissimo nel settore pubblico, abbiamo tenuto assemblee di due ore partecipatissime nei luoghi di lavoro in cui abbiamo percepito la preoccupazione dei lavoratori. Allo stesso modo, unitariamente, sceglieremo come continuare la mobilitazione”.