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"Il 22 novembre, in un incontro da noi richiesto alla Deoleo per avere informazioni sull’andamento del gruppo, l’azienda ha unilateralmente deciso e comunicato l’intenzione di trasferire 10 impiegati di Carapelli dal sito di Inveruno allo stabilimento di Tavarnelle Val di Pesa (Firenze). Tutto ciò, a distanza di esattamente un anno dalla decisione di porre in mobilità 98 lavoratori addetti alla produzione del sito di Inveruno. Rispetto a tale decisione, il gruppo ha affermato che la scelta viene compiuta per rispondere a inefficienze organizzative. Riteniamo la decisione del trasferimento a più di 350 km di distanza un licenziamento mascherato, obbligando di fatto i lavoratori a una scelta che pare rappresentare unicamente una drammatica alternativa". Così Flai, Fai e Uila in una nota unitaria.
"Rimaniamo sconcertati da una scelta che resta ancora priva di chiare motivazioni, stante il fatto che gli altri 28 dipendenti amministrativi resteranno a Inveruno. Ci chiediamo se anche per loro in futuro sarà riservato lo stesso trattamento. Sconcerta il fatto che l’azienda, da un lato, illustra che tutto va per il meglio, gli investimenti, i marchi, la qualità dei prodotti, che, come dire, stiamo uscendo dal tunnel, dall’altro, con le decisioni assunte, fa capire che il gruppo è ben lontano dall’essere tornato alla normalità. Ci chiediamo se questo sarà anche il metodo utilizzato per i prossimi impiegati oggi indispensabili?", si domandano ancora i sindacati.
"Rigettiamo questo tipo di relazioni sindacali, che non mettono al centro il lavoratore e il suo lavoro, trasformando tutto in merce. Nel rispetto delle scelte individuali dei lavoratori, chiediamo alla Deoleo di dare una risposta definitiva sul futuro della realtà di Inveruno. Ci attiveremo su tutti i tavoli per garantire un futuro al gruppo in Italia e per far riconfermare gli impegni e le dichiarazioni già assunte ai tavoli istituzionali, proponendo ai lavoratori d'intraprendere le iniziative necessarie", concludono le tre sigle di categoria.