Non un semplice atto vandalico ma un gesto che offende la memoria di Giuseppe Di Vittorio e assieme la stessa storia di questa terra, fatta da quegli uomini e quelle donne più umili che grazie alle lotte e all’esempio di Di Vittorio si sono emancipate dalla povertà e hanno conquistato diritti e dignità nel lavoro.
È il commento del segretario generale della Cgil di Bari, Gigia Bucci, alla scritta che ha imbrattato il busto in marmo che ricorda il grande dirigente del sindacato e padre costituente posizionato nella villa di Molfetta. Lo stesso cui ha reso omaggio il 3 novembre scorso, in occasione del 60esimo della scomparsa, il segretario generale Susanna Camusso.
Un gesto a nostro avviso grave – prosegue Bucci - perché nella scritta si inneggia a un aggregato dichiaratamente neofascista, in un periodo in cui forze che si richiamano al ventennio hanno impunemente rialzato la testa. Motivo per cui la Cgil assieme a Anpi, Arci, Libera e altre associazioni e partiti ha lanciato una petizione “Mai più fascismi” per chiedere allo Stato di dichiarare fuori legge queste formazioni.
Alle 18 terremo un presidio dinanzi al busto marmoreo per ribadire che nessuna provocazione farà retrocedere la Cgil da essere come la storia insegna baluardo di democrazia e partecipazione, contro ogni idea autoritaria, che incita al razzismo e alla divisione. Forti dell’esempio e dell’insegnamento di Giuseppe Di Vittorio, antifascista e partigiano.