"Il documento unitario del maggio 2008, d'altronde già inviato a suo tempo alle organizzazioni datoriali, è per la Cisl l'unica base per una intesa rapida e costruttiva". Così la segreteria confederale Cisl replica alla proposta su democrazia e rappresentanza inviata dalla Cgil.

Il "punto dirimente - aggiunge la Cisl - è che la Cgil, per legittimare una pratica abnorme di referendum tra quelli di 'mandato' per firmare gli accordi e quelli di 'abrogazione', propone di stravolgere, con percentuali più alte, il criterio universale della maggioranza fondata sul 50%+1 per rendere valida la firma di un accordo sindacale come già previsto, da tempo, per il settore pubblico. E' difficile immaginare una regola più astrusa, efficace solo per incoraggiare estremismi ed irresponsabilità!".

"Alla base di questa impostazione - scrive ancora il sindacato di Bonanni - vi è una concezione che vanifica la natura associativa del sindacato e la democrazia rappresentativa; stravolge l'equilibrio che caratterizza il documento Cgil, Cisl e Uil su Democrazia e Rappresentanza del maggio 2008 rispettoso del pluralismo sindacale proprio dell'esperienza storica italiana".

"Quell'equilibrio nel documento Cgil, Cisl e Uil si esprime con la previsione, rispetto alle piattaforme contrattuali, alle
trattative e agli accordi: del costante coinvolgimento degli organismi sindacali e con continue verifiche degli iscritti, di tutti i lavoratori; della responsabilità degli organismi sindacali nell'assunzione e nell'approvazione dell'ipotesi di accordo per il mandato alla firma, previa la consultazione certificata tra tutti i lavoratori come già avvenuto nei Referendum del 1995 e del 2007", conclude.