“Sul trasporto pubblico e urbano c’è un ritardo da colmare, ma il governo si è impegnato molto e le prospettive sono buone”. Questo il messaggio che il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio ha lanciato al convegno “Mobilità Auto, il futuro è adesso. Il posizionamento competitivo del gruppo Fca”, organizzato da Cgil, Fiom, Fondazione Di Vittorio e Fondazione Claudio Sabattini, in corso a Roma presso la sede della Cgil nazionale (in corso d’Italia 25).
“Sul trasporto pubblico la committenza statale non c’è mai stata, abbiamo lasciato tutto alle Regioni, e questo è stato forse un errore” ha spiegato Delrio: “Adesso bisognerà ricostruire questo tipo di programmazione di lungo periodo, che a propria volta diventa creatrice di filiere industriali, come ad esempio stiamo facendo sul parco rotabile, dove abbiamo messo dieci miliardi di euro, cui si aggiungono quattro miliardi di Ferrovie”. Il ministro ha ricordato che si realizzeranno 453 treni, che Trenitalia ha chiuso i contratti di servizio con le Regioni, che è avviata la sostituzione dei treni regionali e che Ferrovie dello Stato ha appena presentato “un piano industriale ambizioso”, che tra i molti meriti ha anche quello di “rilanciare il tema del trasporto delle merci, che nel nostro Paese avviene quasi esclusivamente su gomma”.
Il ministro Delrio ha poi spostato l’attenzione sull’investimento progressivo che verrà fatto sugli autobus, con l’obiettivo di sostituire 2.500 bus all’anno. “Abbiamo appena dato 500 milioni di euro alle Regioni per i bandi di gara e fatto la gara Consip, e su questo capitolo di spesa per i prossimi anni sono già stanziati quattro miliardi di euro”. Grande ritardo si sconta sulle metropolitane, considerando “che in tutto il Paese ne abbiamo meno di 230 chilometri, mentre soltanto Madrid ne ha 240”: il Piano metropolitane, ha concluso Delrio, è stato “finanziato con tre miliardi di euro, ci auguriamo con prossima legge finanziaria di metterci mettere altre risorse”.