Continua la protesta dei sindacati edili di Cgil Cisl e Uil che domani, 25 giugno, alle 10:00 saranno davanti alla Camera dei Deputati per manifestare il proprio dissenso alla norma contenuta nella Legge Delega Appalti – comma aaa - approvata la scorsa settimana in Senato, che rischia di provocare 3.000 licenziamenti e la chiusura delle aziende nazionali di costruzioni che operano per le concessioni autostradali.
La norma prevede la messa a gara di tutte le opere affidate dalle concessionarie autostradali, mentre la nuova direttiva Ue toglie il vincolo attuale di mandare a gara almeno il 30% delle opere. Per i sindacati “l’Europa non impone di mettere tutto a gara, stabilisce invece che non ci sono più percentuali da rispettare tra gara e affidamenti diretti, che è ben altra cosa da quanto previsto dal testo approvato in Senato”, spiegano in una nota Feneal Filca Fillea, che nei giorni scorsi avevano richiesto un incontro urgente al Ministro Delrio perché il governo intervenisse con una “presa di posizione chiara a tutela dei lavoratori interessati.”
Da qui l’allarme di Feneal Filca Fillea “l’approvazione di questo comma comporterà inevitabilmente la perdita delle professionalità presenti nel comparto della manutenzione e progettazione delle autostrade e la chiusura di numerose aziende, molte delle quali leader nazionali, come Pavimental con 900 lavoratori, Spea con 650 lavoratori (una delle prime aziende di progettazione), Itinera con 750 lavoratori ed ABC 140 lavoratori, di cui di cui 73 già in cassa integrazione per chiusura di ramo d’azienda”.
Per i sindacati dunque il recepimento della Direttiva Ue non deve prevedere “l’obbligo per i concessionari di affidare in gara a terzi il 100% dei lavori e dei servizi, anche se limitato alle sole concessioni in essere che non siano state affidate a monte con gare europee. Questo avrebbe come conseguenza il peggioramento della qualità e dei tempi di realizzazione dei lavori autostradali. L’attuale sistema di affidamento garantisce, infatti, tempi più rapidi (3 anni contro i 7 delle opere mandate a gara), migliore qualità e sicurezza per i lavoratori, oltre che modalità di affidamento certe, con l’utilizzo del criterio della media dei ribassi d’asta stabilito da Anas e controllato dal Mit”.
Se il Parlamento proseguirà su questa strada “il settore delle costruzioni, che vede oggi 600mila imprese (in Germania ce ne sono 77mila) con meno di due dipendenti medi per azienda, subirà un’ulteriore destrutturazione con conseguenze gravi per l’occupazione e per la qualità del lavoro edile”. Per queste motivazioni FenealUil Filca Cisl Fillea Cgil saranno domani in presidio davanti alla Camera dei deputati e chiederanno di essere ascoltati dalla Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici e dai Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati.
Decreto appalti, autostrade: 3mila lavoratori a rischio
25 giugno presidio dei sindacati a Montecitorio
24 giugno 2015 • 00:00