“Ennesimo rinvio nella vicenda della De Tomaso: l'incontro al ministero per lo Sviluppo economico, è stato rinviato al 21 marzo. Su richiesta dell'azienda, ovviamente. Ma la mancata conclusione della vicenda relativa al tentativo di rilanciare lo storico marchio automobilistico acuisce dubbi e perplessità”. Lo scrive oggi Il sole 24 ore. “Le uniche certezze riguardano i numeri dei dipendenti in attesa di una risposta sicura: 980 a Torino e quasi 150 a Livorno. Per il resto tutto rimane avvolto nel mistero”. A cominciare dall'acquirente cinese dello stabilimento ex Pininfarina, rilevato dalla famiglia Rossignolo e destinato a passare sotto il controllo di Hotyork Investmenf Group.

Il segretario del Fismic, Roberto Di Maulo non nasconde di essere molto dubbioso sull'investitore cinese: “Abbiamo già avuto una fregatura di questo tipo per l'Irisbus di Avellino; ovviamente speriamo di sbagliarci e ci auguriamo che i lavoratori possano tornare a fabbricare auto, ma i dubbi non diminuiscono certo con i continui rinvii”. Più ottimista è invece Fabrizio Bellono, segretario della Fiom torinese. “Noi siamo convinti che l'investitore cinese esista davvero - spiega - se no i vertici aziendali non sarebbero volati a Londra per un incontro fasullo. Ma è ovvio che questa deve essere l'ultima chance per la famiglia Rossignolo, non si può andare avanti all'infinito”.