“Oltre ad annientare l’articolo 18, il ‘collegato lavoro’ opera una stretta incomprensibile ai diritti dei lavoratori e dei loro familiari, indebolendo strumenti come la legge 104 del ‘92 che garantisce il diritto di assistenza ai diversamente abili. Come sempre Brunetta pretende con la legge di imporre a tutti quello che invece andrebbe imposto solo a chi sbaglia e con un rigido sistema di controlli: ‘colpirli tutti per educarne qualcuno’, potrebbe essere il suo motto”. A dirlo è il segretario generale della Funzione pubblica Cgil, Carlo Podda, parlando di “solita demagogia e solito populismo cui ci ha abituato il ministro Brunetta, che pur di fare operazioni mediatiche non guarda in faccia a nessuno, nemmeno ai diritti dei diversamente abili”.

“La logica - continua Podda - è sempre la stessa: prendere un problema come gli abusi sull’utilizzo dei permessi di congedo, dei benefici della 104 o del part-time, che laddove esistono andrebbero contrastati con i controlli, e risolverlo limitando i diritti, visti come la fonte stessa del problema, senza calcolare quali e quanti danni comporti tutto ciò. Una logica miope che abbiamo già visto messa in pratica con i provvedimenti “balneari” del 2008 e con la controriforma Brunetta, che punta ad additare il nemico pubblico, il ‘fannullone’, a colpevolizzarlo, senza peraltro risolvere un singolo problema”.

“Le donne italiane - aggiunge Podda - e ancor più le donne del lavoro pubblico, prendano questo provvedimento come un regalo per l’8 marzo: da oggi il loro diritto acquisito al part-time (i cui soggetti fruitori sono per oltre l’80% donne) potrà essere revocato o negato in caso di richiesta, per garantire il funzionamento di uffici che sono spesso al collasso, ma non certo a causa del part-time. Un’altra buona ragione - conclude Podda - per scioperare e scendere in piazza il 12 marzo, in occasione dello sciopero generale della Cgil, le cui ragioni, all’indomani dell’approvazione del ‘collegato lavoro’, non fanno che rafforzarsi”.