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“Sul ddl lavoro occorrerà discutere ogni singolo articolo perché così com'è rischia di ridurre le protezioni e creare ancora più complicazioni in una materia su cui si interviene da anni senza mai ricostruire un disegno organico”. E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, in merito all'audizione presso la commissione Lavoro del Senato sul disegno di legge delega sul lavoro.
Un testo, prosegue, che “contiene cose su cui da sempre chiediamo di intervenire e che riteniamo prioritarie come la riforma delle politiche attive, quella universale degli ammortizzatori sociali, il rilancio dei servizi pubblici per il lavoro, la semplificazione delle norme e la revisione delle leggi sul mercato del lavoro che hanno solo aumentato la precarietà”. Da qui, per la dirigente sindacale, la necessità di un'attenta discussione sul ddl. “Appare per questo ancora più sconcertante l'operazione di accorpare ben 26 disegni di legge, più le norme approvate dalla Camera sulle dimissioni in bianco, all'ordine del giorno dell'audizione di oggi in commissione Lavoro del Senato”.
Secondo Sorrentino “già così la delega al governo appare ampia, in contraddizione con molte norme, e aggiungere così tanti campi e argomenti ad iniziativa della sola commissione di palazzo Madama appare più come il tentativo di spostare la discussione su altro che di lavorare affinché si smetta di fare uno spezzatino del mercato del lavoro e si provi a ricostruire un po' di tutele per i precari, per i lavoratori anziani espulsi dalle imprese, per i giovani che non entrano nel mondo del lavoro. Se si vuole semplificare e estendere le protezioni sociali - conclude - la strada è abbastanza semplice: ammortizzatori universali e pulizia di tutte le forme improprie di contratti. Posto che senza un necessario piano del lavoro che faccia ripartire gli investimenti non sarà possibile contrastare la disoccupazione agendo sulle sole regole”.