"La partita non è chiusa". La Cgil "non si rassegna e sarà in campo, con questo e i prossimi governi, per ottenere cambiamenti radicali" del ddl di riforma del mercato del lavoro. Parole di Serena Sorrentino, segretario confederale della Cgil, oggi dal palco del presidio del sindacato di corso d'Italia in piazza Montecitorio.
Nel corso del suo intervento la dirigente sindacale ha sottolineato "la necessità di cambiare un provvedimento per determinare quelle regole che possano segnare un vero contrasto alla precarietà e un effettivo universalismo degli ammortizzatori sociali. Due aspetti per noi cruciali ma che il ddl disattende, nonostante i propositi iniziali del governo".
Per Sorrentino "questo intervento sul lavoro risulta essere dannoso e preoccupante perché aumenterà i contenziosi e le incertezze, individuando nei consulenti del lavoro gli unici beneficiari. Ma soprattutto la riforma è inadeguata rispetto all'urgenza di rilanciare la crescita ed è ingiusta per i danni che reca ai diritti del lavoro. Il governo sappia che il Paese non riparte se non riparte dal lavoro".
Ecco perché ha ribadito le priorità per la Cgil: "La costruzione di un profilo produttivo del Paese prima del suo definitivo declino e l'adozione di una chiara strategia di politica industriale". Aspetti centrali insieme al tema fiscale. "Serve un cambiamento della politica economica che alleggerisca il carico fiscale sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Una rivendicazione oggetto di un percorso condiviso con Cisl e Uil", ha concluso.
Ddl lavoro: Cgil, cambiare la riforma, non ci rassegniamo
27 giugno 2012 • 00:00