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Il discorso programmatico di Reiner Hoffmann, confermato alla guida della Dgb, "è stato molto chiaro e convincente: di fronte al mancato governo della globalizzazione e all'austerità che continua a peggiorare le condizioni del lavoro, ha indicato un'altra strada possibile". Così il responsabile Area politiche europee e internazionali della Cgil, Fausto Durante, commenta il congresso del sindacato tedesco in svolgimento a Berlino, ai microfoni di RadioArticolo1 (qui il podcast).
La Dgb ha quindi suggerito un'ipotesi alternativa "per reindirizzare l'economia a livello anche internazionale, ha espresso idee condivise per mutare prospettiva. Per farlo davvero - però - c'è bisogno di un cambio di passo anche della politica". Hoffman "ha chiesto un cambiamento nella politica europea della Germania, rimettendo al centro i diritti sociali dei lavoratori".
Al congresso è intervenuto anche il presidente della Repubblica tedesco, Frank-Walter Steinmeier, sottolineando il ruolo e la funzione ineliminabile delle organizzazioni sindacali. Così Durante: "Abbiamo sentito parole che in Italia non sentiamo più: il presidente ha parlato della difesa della contrattazione, la tutela del diritto di sciopero, la codeterminazione nelle scelte delle aziende. Steinmeier ha detto proprio 'rendo omaggio al ruolo del sindacato', augurandosi che continui a esercitare la propria funzione nel Paese. Ci piacerebbe che avvenisse anche in Italia. I fatti che succedono quotidianamente negli uffici, nelle scuole e nei luoghi di lavoro dimostrano che del sindacato c'è sempre più bisogno".
Al congresso della Dgb era presente il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "Tra noi e la Dgb c'è una collaborazione fatta di una visione comune su tanti temi - spiega Durante -. Sul tavolo del congresso tedesco, tra gli altri, ci sono i nodi della diversità, giustizia, diritto dei migranti di far parte del mercato del lavoro. Sono gli stessi nodi su cui ci confrontiamo noi. Allo stesso tempo pensiamo che serva cambiare passo sull'economia e sulla guida della Ue. Non si può continuare a minare il dialogo sociale e il modello sociale europeo: cambiare è sempre più urgente".
Tra i sindacati "c'è una forte collaborazione", conclude, "con l'obiettivo comune di affermare i diritti del lavoro. Abbiamo la medesima impostazione: noi e la Dgb condividiamo anche la necessità di un nuovo corso per la Confederazione sindacale internazionale, che è chiamata a far sentire una voce sempre più forte e autorevole rispetto agli interlocutori".