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“Oggi sicuramente Macron è più solo, la Cgt ha il sostegno di molti lavoratori e di una larga parte del movimento sindacale internazionale”. A dirlo è Fausto Durante, responsabile delle politiche europee e internazionali della Cgil, commentando ai microfoni di RadioArticolo1 la giornata di protesta in Francia contro la riforma del diritto del lavoro (qui il podcast). “Anche le altre confederazioni francesi – osserva Durante – non sono per niente contente di questa legge che è stata 'registrata' dal Parlamento, senza concertazione, e che Macron ha voluto approvare in modo democraticamente discutibile”.
Alle 14 è partito il corteo di Parigi, da piazza della Bastiglia, dove nel pomeriggio si sono registrati scontri tra manifestanti e polizia (qui il racconto di un testimone). Nelle altre città (Marsiglia, Rennes e Caen, Besançon, Lione, ecc.), i manifestanti si sono dati appuntamento nella mattinata per contestare i decreti sul diritto del lavoro che – riferisce l’agenzia Askanews - "rendono la gente sostituibile", secondo dei dimostranti di Besançon. Pensionati, studenti e lavoratori sono scesi in piazza dietro agli striscioni del sindacato della Cgt e del Pcf e a Bordeaux.
“La riforma di Macron che segue quella già approvata dal governo Hollande – spiega Durante – si iscrive in un progetto culturale e politico ben più ampio che riguarda la destrutturazione della contrattazione collettiva e lo spostamento del baricentro verso il livello aziendale e individuale. È un attacco al sindacato di cui si indeboliscono ruoli, funzioni e capacità di rappresentanza”. C'è poi la grande questione dei licenziamenti. “Se un filo conduttore c'è tra Macron e il Jobs Act italiano, è la riduzione delle indennità in caso di licenziamenti illegittimi, con importi predeterminati che vengono imposti ai giudici. Si rendono così più facili i licenziamenti di tipo economico e si indebolisce la contrattazione aziendale”.
In pratica, si potrà creare un regime speciale per ogni singolo lavoratore. “Chi non volesse accettare la modifica unilaterale del proprio contratto di lavoro – conclude Durante – sarà immediatamente passibile di licenziamento per giusta causa. Siamo davvero in presenza di uno spostamento di poteri di equilibrio e forza dalle mani della rappresentanza generale collettiva alla sola gestione dell'impresa. Un ragionamento che non possiamo condividere. Perciò ribadiamo la nostra solidarietà piena e totale con la lotta dei lavoratori e del sindacato francese”.