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Finmeccanica è contro il Sud, la Campania e Napoli. Tutto ciò è evidente rispetto alle scelte annunciate con la presentazione del piano industriale e con le prime misure e provvedimenti.
Ansaldo Breda e Ansaldo STS, che hanno una forte presenza in termini di occupazione e di insediamento produttivo, in particolare a Napoli, cedute a una multinazionale giapponese senza alcuna garanzia occupazionale e produttiva. E’ il segno evidente di un ulteriore arretramento produttivo di Finmeccanica dal Mezzogiorno e della rinuncia, da parte del nostro Paese, a investire in innovazione, ricerca e sviluppo in uno dei settori strategici, quello dei trasporti.
E’ un ulteriore colpo a Napoli e alla Campania, che già soffrono, prima e durante il perdurare della crisi, di desertificazione industriale per la miopia dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni, della Regione Campania e dei grandi gruppi industriali.
Quella di Finmeccanica non è l’unica grave decisione di non investire nel Mezzogiorno. Basta guardare le ultime scelte di politica industriale rispetto al resto del Paese.
Il Mezzogiorno è scomparso dalle priorità dell’agenda politica del governo Renzi e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Un’azienda a partecipazione pubblica che disinveste al Sud e vende a una multinazionale senza garanzie per di investimento e di difesa degli insediamenti produttivi.
Questa sono le scelte di politica economica e industriale del Governo. E’ urgente, a livello unitario territoriale, mettere in campo una grande iniziativa di mobilitazione e di lotta per difendere e rilanciare l’industria meridionale e far cambiare davvero “verso” al governo in tema di politica economica.
* Segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana Territoriale di Napoli