Altra tegola sulla testa dei lavoratori nella complessa vicenda dei Cup e dei servizi amministrativi esternalizzati della Regione Lazio. Cgil, Cisl e Uil annunciano battaglia.
“Ancora una volta, la Regione Lazio non rispetta gli accordi sottoscritti. Alla Asl Roma 2 il cambio appalto rischia di costare caro ai lavoratori impiegati nei servizi”, denunciano in una nota Cristina Compagno, Stefania Gunnella e Massimo Mattei, rispettivamente segretari regionali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio, Uil Fpl Roma e Lazio.
“Da domani, sarà effettivo il passaggio di consegne tra i gestori e per i circa 200 lavoratori dei servizi amministrativi si prospetta un taglio del 10 per cento del salario, corrispondente a un'analoga decurtazione del monte ore. A questo, si aggiunge la completa incertezza rispetto al destino dei cosiddetti servizi polifunzionali, come ad esempio il servizio per il cambio del medico di base”.
“Con la Regione Lazio abbiamo sottoscritto accordi precisi, a tutela dei lavoratori esternalizzati nei contratti con i nuovi soggetti vincitori delle gare d’appalto: mantenimento dei livelli retributivi e occupazionali e mantenimento dell’articolo 18. Accordi che devono essere rispettati, ma su cui la Regione continua a non vigilare e a lasciare mano libera a chi si aggiudica le gare. Non permetteremo che questo avvenga, né alla Asl Roma 2 né altrove”, prosegue la nota.
“Dopo la proclamazione dello stato di agitazione del personale, metteremo in campo una grande mobilitazione. L’11 ottobre faremo un’assemblea con tutti i lavoratori in appalto della Asl Roma 2 e prepareremo tutte le forme di protesta necessarie, anche per i successivi cambi di appalto che vedranno coinvolte tutte le aziende sanitarie regionali. Non ci fermeremo, finché i gestori subentranti e la Regione non garantiranno ai dipendenti, che già percepiscono stipendi bassi, il rispetto dei patti: posti di lavoro, salari e diritti non si toccano”, concludono i confederali.