Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Pa, Confsal Unsa denunciano il taglio di circa 13 milioni, operato dall’amministrazione sul fondo destinato alla produttività collettiva del ministero dei Beni culturali. "Tali somme hanno consentito, per oltre un decennio, di realizzare le aperture straordinarie, anche notturne e festive, degli istituti culturali. Tutto questo sta accadendo malgrado gli impegni assunti dal ministro Massimo Bray, e la nota che abbiamo inviato all’amministrazione per denunciare l'indebito taglio", stigmatizzano le diverse sigle di categoria.

"La decurtazione del fondo, pari a 13 milioni di euro, comporterà di conseguenza una riduzione dell’offerta culturale fin qui garantita all’utenza, anche quella già programmata. L’odierno taglio ai fondi del Mibact, tra l’altro, smentisce quanto affermato, anche solennemente, dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, il quale aveva garantito che, per la prima volta, nel documento di programmazione del Governo non c’erano tagli ai fondi destinati alla cultura", denunciano ancora le organizzazioni sindacali, che chiariscono come siano queste le vere ragioni per cui, in occasione dell’odierno incontro di contrattazione, non hanno potuto sottoscrivere importanti accordi di produttività. Per ripristinare quanto precedentemente condiviso tra le parti, in occasione di contrattazioni nazionali, i sindacati hanno richiesto un urgente incontro con il ministro Bray.