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Gravissimo incidente sul lavoro oggi (giovedì 5 aprile) in un cantiere edile di Crotone. Un vecchio muro di contenimento in cemento armato è improvvisamente crollato, alle ore 8.20, investendo alcuni operai. Due lavoratori sono morti: un italiano, 51 anni, originario di Isola Capo Rizzuto (Crotone), e un cittadino di nazionalità romena, 35 anni, residente a Rocca di Neto (Crotone). Un terzo lavoratore, 56 anni, anch'egli di Isola Capo Rizzuto, estratto vivo dalle macerie dai vigili del fuoco, è rimasto ferito e ora si trova ricoverato all'ospedale San Giovanni di Dio in gravi condizioni. I tre operai lavoravano per conto di una ditta edile crotonese, la Crotonscavi, che ha in appalto dal Comune i lavori di prolungamento del lungomare cittadino (viale Magna Grecia) in direzione della zona archeologica di Capo Colonna, che prevedono l'allargamento della carreggiata. Sul posto, insieme ai sanitari del 118 e ai vigili del fuoco, è giunto anche il magistrato della Procura della Repubblica che avrà il compito di ricostruire la dinamica dell'incidente e stabilire le cause del crollo.
“Dall'inizio dell'anno abbiamo un aumento del 50 per cento di infortuni mortali nei cantieri edili rispetto al 2017”. Questo il primo amaro commento di Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, dopo la tragedia di Crotone: “Ancora sappiamo poco sulla modalità dell'incidente e di eventuali responsabilità dell'azienda. Di certo negli anni della crisi le aziende meno strutturate hanno puntato a risparmiare su sicurezza sul lavoro, formazione e sicurezza nei cantieri. Ripeto: ancora non sappiamo se questo è il caso, ma se lo fosse la Fillea come sempre si costituirà parte civile”. Genovesi sottolinea come tra lavoratori e sindacati ci sia “tanta rabbia e impotenza: un morto sul lavoro è sempre una sconfitta per tutti, imprese e sindacati. Oggi ne parleremo con Cisl e Uil in una segreteria allargata e già convocata per altri motivi, e vedremo cosa fare”.
La Cgil evidenzia "una vera e propria emergenza nazionale" sulla sicurezza, e aggiunge che "è arrivato il momento che tutti, a partire dalle istituzioni, facciano la loro parte”. "Anche oggi, purtroppo - si legge in una nota della confederazione di corso d'Italia -, due operai sono morti ed uno è rimasto ferito in un incidente sul lavoro avvenuto a Crotone. Salgono così a 154 i morti sul lavoro dall’inizio dell’anno e si conferma la preoccupante inversione di tendenza sul versante della sicurezza nei luoghi di lavoro, che si registra ormai da alcuni mesi". “La Cgil - prosegue la nota - esprime cordoglio e vicinanza - alle famiglie che hanno perso i lori cari e ai loro colleghi di lavoro. Chiede che venga al più presto fatta chiarezza sui motivi dell’incidente e che siano colpite eventuali responsabilità”. “Cgil, Cisl e Uil - conclude la nota - hanno deciso di dedicare la manifestazione nazionale del Primo maggio, che si svolgerà quest’anno a Prato, al tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per richiamare ancora di più l’attenzione su questo tema e rilanciare l’impegno di tutto il mondo del lavoro”.
Di “emergenza sicurezza” sui luoghi di lavoro parla anche la Filca Cisl. “Le 159 vittime accertate a oggi dall'inizio dell'anno sono inaccettabili e impongono interventi seri e drastici, soprattutto in edilizia, il settore da sempre più a rischio” spiega il segretario generale Franco Turri, aggiungendo che “su questo tema è indispensabile una vera rivoluzione culturale, partendo dai controlli e dalla formazione. Le misure che chiediamo sono note a tutti, e le ripeteremo anche il 27 aprile nel corso del SafeDay, la giornata mondiale della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, e il Primo Maggio, che quest'anno è dedicato proprio al tema degli infortuni”. Queste misure, conclude Turri, sono “l'introduzione della patente a punti, strumento importante per la selezione e il sistema di qualificazione delle imprese; il ripristino del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) con il passaggio alla certificazione della congruità; la modifica dei criteri per l'Ape agevolata, per consentire a un numero maggiore di lavoratori edili di andare in pensione in anticipo e senza penalizzazioni”.
“Da giorni ascoltiamo notizie di lavoratori che perdono la vita sul lavoro. Siamo stanchi di ripetere le stesse parole, ma è necessario richiamare l'attenzione su questo tema e attivare tavoli di confronto istituzionale ai vari livelli per combattere la violazione delle norme, l'irregolarità e il lavoro nero con azioni concrete ed efficaci”. Così il segretario generale della Feneal Uil Vito Panzarella, sottolineando che “non si tratta di casualità, perché in questi anni si è preferito risparmiare e ridurre i controlli, finendo per favorire deregolamentazione e sfruttamento”. Riguardo all'incidente di oggi, Panzarella avverte che “non conosciamo nel dettaglio cosa sia successo, ma sappiamo che due persone hanno perso la vita e una terza si è ferita gravemente svolgendo il proprio lavoro: questo non è più tollerabile in un Paese civile come il nostro”.
“Ancora una volta morti sul lavoro e questa volta in un cantiere pubblico che dovrebbe essere maggiormente ossequioso oltre che vigilato rispetto all'applicazione delle norme di sicurezza”. Lo affermano Cgil, Cisl e Uil della Calabria, insieme alle categorie Filca, Fillea e Feneal. “Il fenomeno di recrudescenza degli infortuni mortali che in questi giorni stiamo registrando in tutto il Paese, e che verranno ricordati il Primo Maggio a Prato, non può essere legato a eventi fortuiti, ma ha una sua origine rispetto alla mancata sicurezza dei luoghi di lavoro, alla inosservanza delle più elementari norme sulla prevenzione e ai relativi controlli”.
“Anche per questo motivo – aggiungono i sindacati – chiediamo l'apertura di tavoli con le prefetture della nostra regione necessari a fare il punto sulla verifica e applicazione delle norme sulla sicurezza per il lavoro nei cantieri edili e nei siti produttivi di maggiore rischio e, fin da ora, chiediamo di poter programmare accessi nei luoghi di lavoro per un'azione di prevenzione congiunta del sindacato e delle competenti istituzioni”. Così conclude la nota: “Ci stringiamo al dolore delle famiglie degli operai deceduti e oltre a esprimere un profondo cordoglio alle stesse, diamo fin da ora la nostra disponibilità a sostenerle e a contribuire con tutti gli strumenti necessari al fine di chiarire dinamiche e responsabilità su quanto accaduto con le conseguenti azioni da intraprendere, compresa la costituzione parte civile”.