“Per arrestare una povertà sempre più dilagante non basta la social card ma ci vuole ben altro”. È quanto ha dichiarato il segretario generale dello Spi Cgil Carla Cantone, in merito alla nuova carta acquisti allo studio da parte del governo.
 
“Certo che è meglio di niente – ha continuato Cantone –, ma messa così rischia di essere un intervento residuale e di coprire solo la platea della povertà più estrema, lasciando invece fuori milioni di pensionati che vivono con poche centinaia di euro al mese e che nei fatti si trovano in una condizione di assoluta difficoltà. Anziché rilanciare uno strumento che ha già fallito nella sua precedente sperimentazione, il governo dovrebbe intervenire seriamente per riattivare il Fondo per le politiche sociali, che è stato letteralmente smantellato dal governo Berlusconi, tutelare il potere d’acquisto delle pensioni e investire sul welfare”.