(Labitalia) - "Senza impresa, non c'è né crescita, né occupazione. E se chiudono le imprese, chiude l'Italia. Teniamolo a mente". E' il monito con cui il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, chiude la sua relazione all'assemblea annuale. Sangalli evidenzia anche che "nel declino dell'Italia non vi è nulla di ineluttabile". Un concetto che il presidente di Confcommercio vuole evidenziare con forza: "Non siamo vittime di un 'destino cinico e baro'. Scontiamo, invece, scelte sbagliate e scelte mancate".
Oggi, però, avverte, "non possiamo più permetterci né le prime, né le seconde". Al contrario, dice, "ci vuole coraggio, ci vuole ambizione: per questi imprenditori, per queste persone, per le loro famiglie e per chi lavora con loro". Coraggio e ambizione, ribadisce, "per rimettere in moto l'Italia produttiva, la crescita e l'occupazione", "per il nostro Paese e i suoi giovani, per chi con passione e impegno lavora, ogni giorno, per un'Italia migliore".
Crisi: Sangalli, se chiudono le imprese chiude l'Italia
12 giugno 2013 • 00:00