Proteste oggi a Bucarest contro i tagli salariali nel settore pubblico decisi con un decreto di urgenza dal governo per fronteggiare la crisi economica. Stando all'agenzia Agerpres, i sindacati temono che la normativa eliminera' diversi incentivi e premi salariali e ridurra' i posti di lavoro. Tra i piu' scontenti sono i sindacati delle Ferrovie dello Stato, dove circa 12.000 dipendenti dovrebbero essere licenziati. Se nei mesi scorsi le autorita' anticipavano circa 500.000 disoccupati per il 2009, il ministro del lavoro Marian Sarbu ha annunciato oggi che il loro numero potrebbe salire a circa 800.000. Dopo colloqui con i sindacati, Sarbu ha spiegato che i premi non saranno eliminati e che ogni istituzione potra' negoziare con i dipendenti il loro valore entro i limiti del bilancio.

Il ministro ha aggiunto che sara' concessa un'attenzione particolare a disoccupati
, pensionati e dipendenti con bassi redditi.'Dal dicembre 2008 a oggi il potere d'acquisto e' calato del 30% e il governo non ha previsto nessun ammortizzatore', si legge nel messaggio dei circa 1.000 sindacalisti che hanno presidiato oggi le sedi del Ministero del lavoro e del Partito socialdemocratico e di quello democratico-liberale, entrambi al governo. I sindacati sono anche contrari al prestito di circa 19 miliardi di euro che la Romania dovrebbe prendere dal Fondo monetario internazionale, dalla Commissione europea e altre istituzioni finanziarie.