Lo scorso 9 gennaio il giornale polacco Gazeta Wyborcza ha licenziato 50 persone. Il provvedimento rientra in un programma annunciato a dicembre secondo il quale il principale quotidiano del paese intende sopprimere, entro l’estate di quest’anno, 300 posti di lavoro che corrispondono al 7,5% del personale. I dati delle vendite relativi allo scorso ottobre fanno riferimento a una tiratura di 350.000 copie e a un calo del 13% rispetto allo stesso periodo del 2007.
La crisi riguarda tutto il settore e coinvolge le principali testate; Rzeczpospolita, quotidiano della destra di ispirazione cattolica, Dziennik, di centro-destra e Polska, giornale che si rivolge a un pubblico di orientamento politico centrista e liberale, vendono meno copie. Nell’ambiente si dice che con una crisi come questa alcuni giornali rischiano addirittura di chiudere. Gazeta Wyborcza è nato nel 1989 per iniziativa di Adam Michnik, storico e saggista, tuttora direttore responsabile del quotidiano. (M.C.)
Crisi: Polonia, in difficoltà tutti i quotidiani
12 febbraio 2009 • 00:00