“Nell’attuale crisi economica, la misura per la detassazione dello straordinario non è più urgente, al contrario sarebbe invece ragionevole usare quelle risorse stanziate per chi, senza tutele e senza ammortizzatori sociali, rischia nella crisi di restare senza reddito”. Sono questi i rilievi che il segretario confederale della Cgil, Agositno Megale, avrebbe avanzato oggi in audizione alla commissione Finanze della Camera sul decreto legge 155/200 che riguarda “Misure urgenti per garantire la stabilità del sistema creditizio alle imprese e ai consumatori, nell’attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali” e sul dl 157/2008 riguardante “Ulteriori misure urgenti per garantire la stabilità del sistema creditizio”, prima della sospensione delle attività della Cgil dovuta alla morte di Vittorio Foa. Lo rende noto l’Ufficio stampa della Cgil nazionale.
Quanto alla misura della detassazione degli straordinari, insiste il sindacalista: “sarebbe una contraddizione per lo Stato continuare con le misure di detassazione delle parti variabile del salario mentre, allo stesso tempo, si finanzia la cassa integrazione”. Per questo, aggiunge, “oltre a intervenire a sostegno delle banche vanno ridotte da subito le tasse per una misura pari a 500 euro ai lavoratori e bisogna affrontare urgentemente la crisi occupazionale dando tutele di sostegno al reddito per chi non le ha”.
Sul merito del decreto legge detto ‘salva banche’, il dirigente sindacale della Cgil rileva: “Pur essendo utile va sottolineato come un fatto negativo la totale assenza di un’idea di concertazione con le parti sociali e, in modo particolare, il fatto che non vengano affrontate contestualmente le conseguenze di questa crisi con una terapia d’urto e anticiclica capace di sostenere l’occupazione e i salari oltre gli investimenti nell’ambito del rilancio di una politica industriale”.
“Nella crisi e nell’emergenza - precisa Megale - è necessario un sostegno ai redditi e all’occupazione che passi attraverso l’attivazione di un tavolo per affrontare i problemi della crisi, la tutela dell’occupazione e la politica dei redditi”. Sulle misure di sostegno all’occupazione la Cgil richiede “l’ampliamento del fondo per gli ammortizzatori sociali da estendere a tutti i lavoratori, compresi i settori dove non sono previsti, perché sono già oggi a rischio 300mila posti di lavoro; un intervento di sostegno all’occupazione fondato su incentivi alle imprese di natura fiscale per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato, con attenzione a donne e giovani”.
Mentre per il sostegno al reddito, Megale chiede “un intervento di riduzione del prelievo fiscale su salari e pensioni nel prossimo biennio, agendo sulle detrazioni o restituendo il fiscal drag, a partire da 500 euro nel 2008 da erogare con la tredicesima mensilità; l’estensione della platea dei pensionati che ricevono una quattordicesima mensilità anche a coloro che ricevono una pensione di 1.300 euro mensili”. Infine, sul sostegno alle imprese, il segretario confederale conclude chiedendo che queste possano ottenere “la garanzia di poter proseguire gli investimenti attivando una politica industriale che rilanci quanto il governo aveva cancellato del progetto industria 2015”.
Crisi mutui: Megale (Cgil), a rischio 300 mila posti di lavoro
21 ottobre 2008 • 00:00