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La propensione al risparmio delle famiglie italiane è al "minimo storico assoluto". Lo afferma il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, durante l'audizione sulla legge di stabilità davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Giovannini spiega che nel secondo trimestre 2012 anche il potere d'acquisto si è ridotto fortemente, dell'1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre del 2011, portando al 3,5% la perdita di potere d'acquisto rispetto ai primi sei mesi del 2011”.
E su questa situazione già critica si innesta l'intervento sull'Iva previsto dalla legge di stabilità, che “interesserà prezzi di beni e servizi relativi a quasi l'80% della spesa per consumi”, spiega Giovannini, secondo il quale però “nei prossimi mesi è probabile che si verifichi un rallentamento del ritmo di crescita dei prezzi per tutte le principali componenti”.
Per quanto riguarda la rimodulazione della tassazione prevista dalla legge di stabilità, secondo Giovannini, grazie alla riduzione delle aliquote Irpef, combinata alla rimodulazione delle detrazioni e deduzioni, in media le famiglie avranno una riduzione d'imposta pari a 240 euro l'anno. Ma questa riduzione non sarà uguale per tutti.
Paradossalmente, infatti, le famiglie che avranno meno benefici sono quelle con figli, in particolare se minori. “Il risultato - ha spiegato il presidente Giovannini - dipende dal più alto rapporto fra il numero di persone che generano spese deducibili e detraibili e il numero di percettori che caratterizza queste famiglie. Le modifiche dell'Irpef penalizzano i primi e attribuiscono vantaggi solo ai secondi, attraverso la riduzione delle aliquote”. Giovannini rileva anche che “lo svantaggio relativo delle famiglie con figli risulta più evidente se questi sono di minore età, o comunque ancora impegnati negli studi o non economicamente autosufficienti, poiché si lega al fatto che la cura dei figli riduce le probabilità di occupazione delle madri (e, per quelle occupate, costituisce un ostacolo al conseguimento di maggiori guadagni)”.
Una nota positiva nella relazione del presidente Istat, comunque, c'è. L'istituto - spiega Giovannini - registra infatti qualche segnale incoraggiante per l'economia italiana nelle ultime settimane, anche se “non univoco”.