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L'Italia è solo al 23esimo posto (su 28) nella classifica europea sulla giustizia sociale, in coabitazione con la Lituania. Il risultato, estremamente preoccupante, emerge da uno studio dell'organizzazione indipendente tedesca Bertelsmann Stiftung (www.bertelsmann-stiftung.de).
Secondo lo studio, ai vertici della classifica si trovano i paesi nordici (Svezia, Fillandia, Danimarca e Olanda), mentre in fondo c'è la Grecia. "L'Italia mostra un trend preoccupante", visto che nella maggior parte dei 35 indicatori sociali presi in considerazione il nostro paese è sotto la media europea. Il 30% della popolazione è minacciato da povertà o esclusione sociale, e rispetto al 2007 è raddoppiato (da 6,8% a 12,4%) il numero di quelli colpiti da "severe privazioni materiali".
Complessivamente, il punteggio di giustizia sociale attribuito all'Italia è di 4.70, contro i 5.16 punti del 2008 e del 2011. Un dato ulteriormente appesantito da una disoccupazione giovanile al 40%, e dalla più elevata percentuale europea di giovani che non studiano né lavorano (32%). Circa un terzo dei giovani italiani quindi rischia di restare fuori dal mercato del lavoro in modo permanente.
E' poi fortissimo l'allarme povertà. In un passaggio del rapporto si legge infatti: "Developments in Italy and Spain suggest a similar trajectory for poverty as that seen in Greece". Ovvero: "L'andamento in Italia e Spagna suggerisce per la povertà una traiettoria simile a quella vista in Grecia".